Temasilenzio

Nomen Omen

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Nomen omen

Sottovoce era del 1918. Il prete le aveva impresso quel soprannome, insieme alla croce sulla fronte, quando non aveva emesso neppure un gridolino nel sentire l’acqua fredda del fonte battesimale sulla testolina calva. Il nome all’anagrafe? Nessuno lo ricorda più.

Il grande Anselmo e il piccolo Cippi

I

Ah come è rilassante il silenzio di un bel bosco notturno, vero? No, sbagliato! Se siete tra coloro che pensano che nella foresta, al buio, sia tutto calmo e senza rumore, vi sbagliate di grosso. I casi sono due: o non siete mai stati in un bosco di notte oppure avevate così paura da camminare a occhi chiusi e con le mani strette a tappare le orecchie. Non pensiate che io sia molto più coraggiosa...

Le chiavi della speranza

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Gli occhi leggono quello che le orecchie non sentono. La chiave di violino spicca nitida sul foglio e le note, immaginate, si posano sui fili del ricordo. Il pentagramma si riempie di segni che risuonano nella testa di Alfredo. Per anni il rispettato Direttore d’Orchestra ha tenuto concerti ovunque. Con i piedi rinchiusi nelle lucide scarpe nere saldamente appoggiate al palchetto, ha proteso la...

Il calendario

I

Natale è arrivato e il calendario ripensa ai giorni passati.
Ricorda bene il 2 febbraio. Camilla ha compiuto 18 anni e con questi è arrivata la prima macchina e il primo incidente.
Papà arrabbiato e mamma che lo ha rabbonito: “Caro le macchine si aggiustano, l’importante è stare bene!” Il 12 aprile è morta nonna. Tristezza e amore attorno all’anziana morente.

Natale, prima e dopo

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Un dolce profumo riempiva la cucina mentre i biscotti cuocevano.
Vetrine adorne di luci e addobbi, ed immancabile bombardamento mediatico, con volantini pubblicitari ed inviti a donare. La musica diffondeva i vecchi melodici classici. Fervevano i preparativi per la recita con canzoncine e battute da imparare.

La Panchina

L

Ebbene sì, sono una panchina. Oh non pensiate di aver frainteso, perché avete capito benissimo. Sono una normalissima, vecchia, scrostata panchina che ha visto tempi migliori. Mi trovo in un posto speciale però: un solitario spuntone di roccia a lato di un sentiero poco conosciuto, ma tanto più bello. Chi si accomoda sulle mie scolorite assi di legno ha davanti a sé un panorama straordinario. Una...

Il colore dei ricordi

I

La data è sbiadita. Si intravede solo l’anno: 1877. Il dito di Giuseppe scorre lento lungo la via ricoperta dalla bianca cenere. Sullo sfondo il rudere della grande Casa Comunale. Le facce nere di sporco e di fumo dei minatori lo fissano. Al ragazzo sembra di sentire l’odore acre dell’incendio e il crepitio delle braci. “Nonna, guarda cosa ho trovato!”

Zefiro e Merope: un amore in punta d’ali

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Oggi il cielo è terso e l’aria piacevolmente tiepida mi scompiglia le punte delle ali. Ho trovato una corrente ascensionale e mi faccio trasportare pigramente senza la minima fatica. Ah, fosse sempre così facile! A volte mi tocca volare attraverso venti, tempeste e temporali, ma quando lo stomaco brontola o l’amore chiama, non posso farci niente: devo spiccare il volo indipendentemente dalle...

Oltre la tua perdita

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«Noo!» Giorgio si ritrovò a sedere sul letto. La fronte madida di sudore e l’aria che sembrava non trovare la strada verso i polmoni. Almeno fosse stato così! Morto quel maledetto giorno… Invece qualcosa o qualcuno lo aveva trattenuto su questa terra, mentre lei se n’era andata per sempre.

Il viaggio di Azzaam

I

Ed improvvisamente giunse il segnale! Il viaggio era nell'aria già da diverso tempo, più volte era parso il momento giusto e poi chissà perché, forse le condizioni erano mutate, il tutto era stato rinviato a data da definirsi. Quella però era la volta buona, nessuna possibilità di esitare o tirarsi indietro e così la partenza era stata a dir poco repentina e caotica, quasi da togliere il fiato e...

Gli ingredienti per vivere

G

Mi stiracchio pigramente tra le lenzuola che raccolgono inumidita di una notte di sonno agitato. I muscoli fremono nello svegliarsi e l’allungamento è accompagnato da un sonoro sbadiglio. Il mio piede termina la sua corsa contro qualcosa di caldo e peloso. Dalla morbidezza del pelo so già che si tratta di Carlo Magno, anche perché Teodolinda, la gatta sorella, è impegnata a spingere la mia mano...

Nonna Grimilde e gli ovetti di Pasqua

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Nonna Grimilde e gli ovetti di Pasqua

L’altro giorno stavo passeggiando in città e mi sono imbattuta nella vetrina di una bellissima pasticceria. Non so voi, ma io ho un vero amore per torte e cioccolata e, mentre osservavo quei dolci meravigliosi già con l’acquolina in bocca, si è avvicinato un bambino che tirava per mano un signore con un gran paio di baffi bianchi come la neve.

Profumo di cera

P

Vi capita mai di veder affiorare nella vostra mente le immagini di un posto, come se si aprissero per un istante le nebbie del passato? Avete mai avuto la certezza di aver già visto quella casa, quel paese, quel pezzo di bosco pur sapendo che è la prima volta che ci mettete piede?

La casa delle nonne

L

La porta blu slavato sulla sinistra fa da contraltare alle sgangherate ante, di un marrone che ha visto tempi migliori, dell’uscio di destra. Guido scuote la testa. Quell'improbabile bicromia gli ricorda gli occhi di Popo, l’allegro Husky del suo burbero cognato Goffredo. Ed in effetti sembra proprio che la casa lo guardi con due occhi appena socchiusi ai lati di una bocca serrata come a voler...

C’era una volta e c’è ancora

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C’era una volta tanto tempo fa... Ehi no: fermi! Questa è una storia che c'è adesso, quindi ricominciamo daccapo. C'è ancora oggi, e per fortuna diremmo noi, un abitante dei boschi piccolo e velocissimo. Si mimetizza tra il fogliame ed è quasi invisibile, ma se aguzzate la vista vi può capitare di vederlo saltellare e svolazzare. Non è un folletto, ma è un uccellino minuscolo. Lui non lo sa, ma è...

Gli stivali di Natale

G

"Lo sapevo: gli stivali sono troppo grandi!»
La frustrazione accentua le rughe all'attaccatura del naso di quest’uomo di 55 anni dagli occhi chiari che si stringono d’allegria. Negli ultimi mesi, però, Giuseppe ride poco. Non ha un impiego ed è in quella infausta età in cui si è vecchi per il lavoro e giovani per la pensione.

Impronte nella neve, Impronte nella testa

I

Cammino con passo furtivo. Osservo con occhio vigile. Là, vicino al cespuglio di agrifoglio, un solco allungato: una lepre in fuga dal rumore scricchiolante dei miei passi, impronte a loro volta. Lì, a lato del sentiero pianeggiante, i passettini ancora freschi di un cagnolino: probabilmente un barboncino con cappotto rosa e collare di paillettes. Più avanti le impronte ancora da scrivere: la...

Le statistiche del trenino: dodicesimo capitolo

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Il nipote di Lucia scorrazza su e giù sulla mulattiera sassosa. La Tedesca ha un bel daffare a tenerlo a bada. Lisetta, accanto, sorride. Il prossimo anno quel piccolo discolo scapestrato farà parte dei suoi nuovi piccoli pulcini, mentre quelli che ora la seguono esaltati, avranno ormai spiccato il volo. La riunione ha avuto luogo qualche giorno prima e ad ognuno sono stati assegnati i propri...

Le statistiche del trenino: undicesimo capitolo

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“Ma perché diavolo di un diavolaccio tuo padre è così?” La Tedesca mostra preoccupanti istinti omicidi. Tipico. Il Fabbro può conficcarsi un falcetto nella mano e continuare a lavorare. Può spaccarsi un polso e guarire in una settimana. Può riempirsi gli occhi di schegge di ferro e andare avanti come se nulla fosse. “ Ma il mal di gola no! Il mal di gola è una tragedia!” La Tedesca è infervorata...

Le statistiche del trenino: nono capitolo

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Lucia e la Tedesca, che ora ha una cicatrice in più e una cistifellea in meno, stanno raccogliendo i tardivi frutti dell’ordinato orto. Dalla scura e profumata terra sono nate delle cipolle grosse come zucche. Sono delle signore bulbose che mostrano orgogliose un ventre tondo come la luna. Accanto alle cipolle avevano piantato anche gli agli. Bulbosi anche loro, ma cresciuti striminziti e piccoli...

Le statistiche del trenino: ottavo capitolo

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Agosto è un bel mese. Poca gente in giro, meno macchine per le strade, più posti sul trenino, meno mail e telefonate. Peccato per la Grande Capa. Lei in vacanza non va quasi mai. Se c’è da rompere le scatole è attiva 24 ore su 24. Se c’è da dare risposte utili è irreperibile. Probabilmente è una prerogativa delle Grandi Cape. ...

Le statistiche del trenino: settimo capitolo

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Le piacciono le parole. Il potere evocativo di accozzaglie apparentemente casuali di lettere. Le descrizioni che fanno vivere attraverso la lettura. Le assonanze buffe e le frasi arzigogolate, ma intriganti. Lucia nel tempo ha raccolto un discreto campionario di felici espressioni vocali. Partiamo da “schifidi afidi” e “blutte blatte” che...

Le statistiche del trenino: sesto capitolo

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La coppia di possibili innamorati è passata dal disinteresse totale ad un lancio di occhiate nascoste. O meglio: il possibile lui della coppia è passato a questo stadio. La lei è ancora inconsapevole e beatamente distratta. Sul foglio da disegno di lui iniziano ad apparire dei ritratti. Un po’ idealizzati, ma abbastanza realistici. Questa mattina sono solo 85 i viaggiatori in carrozza. Le persone...

Le statistiche del trenino: quinto capitolo

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Amare. Chissà poi perché oggi è in fissa con questo concetto. Lucia guarda i suoi uomini. Da una settimana hanno iniziato i lavori. Avrebbero voluto cominciare disboscando la sterpaglia, ma l’onnipresente e malvoluto Pio ha con giusta malignità dissertato per mezz'ora: “Non potete. Il taglio bosco può venir fatto solamente in periodo di quiescenza. Ora le piante sono in piena fioritura!”