La data è sbiadita. Si intravede solo l’anno: 1877. Il dito di Giuseppe scorre lento lungo la via ricoperta dalla bianca cenere. Sullo sfondo il rudere della grande Casa Comunale. Le facce nere di sporco e di fumo dei minatori lo fissano. Al ragazzo sembra di sentire l’odore acre dell’incendio e il crepitio delle braci. “Nonna, guarda cosa ho trovato!”
Una storia di famiglia: l’amore non si cancella
Ancora prima di sbucare dal bosco Roberta sa di trovare la griglia accesa e i Cervelas sfrigolanti. Sono le dieci del mattino, ma il profumo fa già gorgogliare lo stomaco. Il marito Luca è passato a prenderla appena finito il turno e sono partiti veloci alla volta della cascina. È da una settimana che aspetta di abbracciare Paolo, scalmanato figlio in custodia temporanea sui monti del suocero...
Una storia di famiglia: lui, lei e l’altro
“Se continuiamo così, sarò io a dover andare in analisi!” Roberta sbuffa, mentre raccoglie da terra i calzini di Luca. Ha avuto una giornata pesante. Nel suo studio di psicologia sono passati in rapida successione: una coppia in crisi nera che ha urlato per tutta l’ora e mezza del colloquio, una mamma disperata perché il figlio di anni 32 vuole andare a vivere da solo e lei teme l’abbandono, un...
Una storia di famiglia: nonno, cane e nipote
È primavera ovunque in Ticino, ma qui, tra i narcisi selvatici che spiccano candidi nel prato, è primavera un po’ di più. Non perché l’aria di montagna sopra Claro sia migliore, ma perché questo è il posto speciale di nonno Giuseppe e quando si è nel proprio luogo del cuore tutto è più bello. “Nonno corri, vieni a vedere!” Ecco, appunto, le risate. Il piccolo Paolo ride spensierato e...
Nonna Grimilde e gli ovetti di Pasqua
L’altro giorno stavo passeggiando in città e mi sono imbattuta nella vetrina di una bellissima pasticceria. Non so voi, ma io ho un vero amore per torte e cioccolata e, mentre osservavo quei dolci meravigliosi già con l’acquolina in bocca, si è avvicinato un bambino che tirava per mano un signore con un gran paio di baffi bianchi come la neve.
La casa delle nonne
La porta blu slavato sulla sinistra fa da contraltare alle sgangherate ante, di un marrone che ha visto tempi migliori, dell’uscio di destra. Guido scuote la testa. Quell'improbabile bicromia gli ricorda gli occhi di Popo, l’allegro Husky del suo burbero cognato Goffredo. Ed in effetti sembra proprio che la casa lo guardi con due occhi appena socchiusi ai lati di una bocca serrata come a voler...
Il fabbro e sua figlia
Mostri o macchinari? Cosa voglia dire essere un artigiano? Io lo so, e non per esperienza, no… non sono una paziente sarta, o un abile falegname, un creativo orafo, o un forte maniscalco, lo so di riflesso, in seconda persona se così si può dire, perché sono stata per anni la figlia di un fabbro.I miei primi ricordi risalgono a quando avevo su per giù cinque anni; a quell’epoca l’officina...
Gli stivali di Natale
"Lo sapevo: gli stivali sono troppo grandi!»
La frustrazione accentua le rughe all'attaccatura del naso di quest’uomo di 55 anni dagli occhi chiari che si stringono d’allegria. Negli ultimi mesi, però, Giuseppe ride poco. Non ha un impiego ed è in quella infausta età in cui si è vecchi per il lavoro e giovani per la pensione.
Spirito di montagna
Il guardiano è là, in cima alla valle che lunga e stretta si dipana tra creste e declivi come il filo di un gomitolo sfatto dal troppo giocare di un felino domestico. La capanna è la sua casa e si rifiuta di scendere al piano perfino d’inverno, quando quassù tutto è bianco e il rumore del mondo non arriva a portargli un po’ di compagnia. Poco male: il vecchio ha tempo per intrecciare i fili delle...
Vivere il tempo
Toc-ciak, toc-ciak. Il suono ritmato del bastone, che colpisce i sanpietrini con cadenzata lentezza, accompagna lo sfregamento delle improbabili ciabatte rosa che strizzano due piedi maschili gonfi di gotta e decisamente troppo grandi per questo femminile vezzo colorato. Remo avanza lungo la via acciottolata che, gradino dopo gradino, discende nei meandri della città addormentata, cullata dal...
L’airone
L’airone è lì, al solito posto dietro la curva del sentiero che costeggia il ruscello. Appena si accorge di non essere solo, spicca il volo e si posa nel prato umido. Pep lo osserva malinconico. Per anni ha salutato l’animale con un sorriso radioso. Il loro, ormai, era un appuntamento fisso. Tutte le settimane Pep scendeva dall’Alpe per portare il latte al paese. Tutte le settimane, un...
I segni del tempo
Le ragnatele si sfaldano in mille fili che pendono dal soffitto macchiato d’umidità. Il filo più lungo sfiora la fronte di nonno. Lollo osserva affascinato il lento movimento di milioni di particelle che danzano attorno al vecchio lavoro di un antico ragno. Il sole radente penetra dalla finestrella e svela un microcosmo di polvere e ricordi, oscurato a tratti dalle ombre dei passanti sul...