Un leggero vento di lago mi accarezza.
L’alba illumina le nebbie d’autunno sospese sull’acqua piatta e scura che tutto cela e molto nasconde.
Tutti i giorni, da più di quarant’anni, ripercorro lo stesso tragitto: avanti e indietro, indietro e avanti.
Oggi è una giornata pesante: macchine, moto, uomini e persino un pullman sono accoccolati nel mio grembo. Possono stare tranquilli, li condurrò in un porto sicuro.
Il viaggio è breve, ma non per questo degno di minor rispetto. Dopotutto si mollano gli ormeggi e ci si avventura in un ignoto fin troppo conosciuto.
Quante volte ho sognato di solcare nuove acque e ballare con giovani onde, di sporcarmi le labbra con il sale del mare e tuffarmi nei tramonti dell’oceano. Invece sono qui, una vita in questo lago che conosco come le mie ancore.
È stata una vita felice, ma il viaggio… oh il viaggio… non credo ci sia anima di carne o metallo che sappia resistere al richiamo dell’avventura.
La mia avventura vive ascoltando quanti sono affidati alle mie cure per il breve tempo di una traversata. Passano da una sponda all’altra attraverso di me per lavoro o scuola, in modo più o meno regolare. Ho visto bambini diventare ragazzi e poi uomini. Ho osservato stupito artigiani trasportare ferro arrugginito all’andata, trasformato in ferro brunito al ritorno. Ho amato la vivace allegria dei turisti d’estate e ho trattenuto un sorriso osservando i brividi di freddo dei motociclisti in inverno.
Amo il mondo che trasporto e il mondo che mi permette di trasportare. Le montagne fanno da sfondo alle mie giornate e io stesso mi chiamo come loro: Sempione.
È un bel nome, non vi pare? Un traghetto di lago che unisce le sponde, come un passo di alpe unisce le valli.
Il porto è lontano. È il caso di accelerare o Mario arriverà tardi a scuola e Laura non riuscirà a farà in tempo a dare un bacio a Marco: i viaggi di vita dei miei passeggeri sono diventati anche un po’ miei.
Tengo lo sguardo dritto a prua, mentre la schiuma delle eliche si perde a poppa.
Racconto dedicato al lago Verbano e ai traghetti che uniscono Laveno a Intra.
Secondo classificato del concorso “LetterAltura 2018“.
Se il mondo dei motori e dei mezzi di trasporto vi affascina, prova a leggere “Anche io ho diritto di sognare“.