Luna di sangue

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Luna di sangue

La luna è alta nel cielo questa sera e brilla decisamente di più rispetto a 50 anni fa. 

È da poco passato il plenilunio, ma di questo Zita non sa nulla. Completamente inconsapevole delle fasi lunari e dello sbarco dell’Apollo, ha un solo obiettivo questa notte.
È da giorni che prepara un piano perfetto, studiato fin negli ultimi dettagli. Ha aspettato quasi un anno prima di entrare in azione. Dodici mesi di attesa, a volte paziente e immobile, altre più attiva, ma in ogni caso snervante.

Finalmente, da qualche giorno, le condizioni sono favorevoli all’attuazione del suo piano. Finalmente, tra pochi istanti, potrà colpire Ernesto, in un modo forse subdolo, ma sicuramente efficace.

Gli amici hanno iniziato ad arrivare. La festa organizzata dall’astrologo dilettante si prospetta un successo: una quindicina di invitati, la musica soffusa, i telescopi puntati verso la volta celeste, la griglia che scoppietta e le costine che, sfrigolando, emanano una fragranza così piacevolmente intensa e saporita che stimola olfatto, papille gustative e perfino la mente. Gli occhi di tutti sono incollati alla TV e al susseguirsi delle epiche immagini che mostrano gli eventi che hanno segnato “un piccolo passo per l’uomo e un grande passo per l’umanità”.

Claudia sorride a Luigi, elettro Grillmeister per la serata, e Andrea non può fare a meno di costatare che tra i due c’è del tenero. Pazienza, lui farà rotta verso Ornella, sempre affascinante con le lunghe gambe abbronzate e gli orecchini che le sfiorano le clavicole sporgenti. I figli di Ernesto, due vispi gemelli, corrono nel giardino tra risate argentine e spruzzi d’acqua, mentre Laura, perfetta padrona di casa, finisce di servire gli aperitivi. 

Sembra una serata di festa come tante altre, sembra uno dei rari momenti in cui la passione unisce il singolo al resto dell’umanità, connettendolo al mondo tramite la celebrazione di un evento ormai entrato nel mito. Appunto: sembra.

Zita osserva la scena del suo prossimo delitto. L’udito le deficita, ma pochi dettagli sfuggono ai suoi sensi da predatrice. Il calore della brace le accarezza il corpo, l’olfatto sopraffino le fa gustare la preda e gli occhi vengono aguzzati per mirare dritto al bersaglio.

Nessuno le ha commissionato il colpo: lei lavora per principio e mai per soldi. 

Certamente: dietro alla facciata di bravo ragazzo con la testa tra le stelle di Ernesto, ci sono scenari ben diversi. Avrebbe forse ragione Laura, a volersi sbarazzare del marito. Fedifrago impenitente, violento quando beve ed eterno scansafatiche. C’è di buono che ha un’assicurazione sulla vita niente male, ma Zita non colpirà per vendicare la donna.

Non agirà neppure su desiderio di Ornella, preda di una notte dell’uomo: corteggiata, usata e abbandonata per Claudia, agnello sacrificale di un’altra ondata di lussuria e cupidigia. No, nemmeno Claudia è il mandante.

Zita affila le armi. Colpirà tra breve, prima del termine del crepuscolo e dell’avanzare implacabile del buio. Luigi, collega spesso snobbato e a tratti geloso, è troppo bonaccione per desiderare la morte del capo e Andrea, fratellastro di secondo letto del comune padre, ha ormai dimenticato le vecchie beghe legate all’eredità.

Zita agisce da sola, non ha bisogno di qualcuno che le dica come fare e perché. Non è la prima volta e sicuramente, o quasi, non sarà l’ultima. Ormai conosce i trucchi dell’appostamento, la necessità dell’attesa, l’importanza dell’attimo e la velocità della fuga. Per ora non l’ha catturata nessuno e Zita sa bene che è una partita con la morte. Per lei non esisterebbe carcere, ci sarebbe solo l’estrema condanna senza ritorno. 

Ernesto si volta e guarda fisso verso la siepe. La vittima ha forse il sentore dell’imminenza? Zita non ha tempo di aspettare, deve agire.

In un attimo è tutto finito. L’uomo è stato colpito in modo tanto repentino da non avere neppure il tempo di accorgersene. A Zita non importa, lei è già lontano.

Il pasto di sangue la placherà per alcune ore. Domani, per la zanzara ricomincerà la caccia.

Racconto apparso sul Corriere del Ticino di sabato 20 luglio 2019.
Per conoscere meglio questi insetti e scoprirne rischi e potenzialità prova a leggere l’articolo “Cara zanzara quanto ti odio“.
Per continuare con la suspense, visita la sezione “brivido“.

Una lettura di BluttaBlatta
Musiche incompetech.com: “Night in Venice” di Kevin MacLeod

Chi ha scritto questo racconto

BluttaBlatta

"Un marito.
Due gatti.
Tanti libri.
Mille parole.
"
Martina Ravioli